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Le Scarpe del Papa
da Miami nonnaBLOGGER e la piumaROSA

IL GENERALE RICHARD
Assaporando il successo del mio prossimo ingresso nella grande mela,
si affacciò anche un Richard nella mia vita… Richard Thomas Cella.
Un bell’uomo elegante e distinto con pedigree di tutto rispetto.
La sua laurea con master in ingegneria aeronautica al Massachussetts Institute of Technology lo aveva iniziato alla grande carriera nell’aviazione americana. Quando lo conobbi, ricopriva la carica di un autorevole Generale esperto di aereodinamica anche autore di molti testi sulla materia.
Era il braccio destro del generale, quattro stelle, Benjamin Shriver.
Lavorarono insieme alle ricerche spaziali del programma Kennedy.
Richard, fu il generale pluridecorato per i servizi resi alla Nazione.
Durante la seconda guerra mondiale, alcuni problemi sorti al sistema di funzionamento dei velivoli, irrisolvibili per altri, trovarono soluzione con il suo brillante intervento.
Un’operazione geniale che salvò migliaia di vite umane.
Pilota di caccia, aveva al suo attivo, duecento missioni di combattimento sul Pacifico e nove campagne come comandante di squadrone della
Usa Air Force.

Era, inoltre, il proprietario del Christ Cella.
A quest’uomo intelligente, coraggioso e molto più grande di me,
quella sera dedicai una pagina del mio diario.
Parole segnate dal pallore di un inchiostro che stava per finire…
Scrissi: “ Oggi al colmo della felicità, mentre alzavo il calice per brindare anche all’amore …sono stata interrotta da una voce maschile, arrivata alle mie spalle, che ha rotto l’incanto.
L’intrusione, a mio avviso inopportuna, ha turbato un mio momento …
Non ho gradito la presenza di quel generale che si è introfulato in mezzo a noi…
Avevo appena chiuso il diario, quando lo squillo del telefono mi fece sobbalzare dalla sedia.
Detti un’occhiata all’orologio, l’ora era ragionevole, è la dolce Pauline pensai mentre andavo a rispondere.
Mi ero sbagliata.
Quella stessa voce maschile, dal timbro inconfondibile, mi disse:
– Buonasera, parlo con la signora Ivana Silvestri?
Sì, sono io risposi… buonasera a lei.
– Sono Richard Thomas Cella, mi scusi se mi sono permesso di chiamarla,
i Rice mi hanno gentilmente dato il suo numero, non le dispiace vero?
Mentii spudoratamente.
– Assolutamente no, è un piacere sentirla.
– Grazie Ivana, apprezzo molto la sua risposta.
Ho voluto accertarmi che fosse arrivata bene a casa, senza disagi…
Sa qui a New York adesso sta nevicando e posso immaginare che Montreal sia sotto un’abbondante coltre bianca…
– Ha indovinato, ma io non ho avuto difficoltà, le condizioni climatiche non hanno influito sul volo. L’aereo è stato puntuale e, non dovendo ritirare il bagaglio, lo sbarco è stato veloce. Ho trovato subito un taxi.
C’è molta neve, ma le strade sono pulite e si può viaggiare comodamente.
– Bene, sono contento e… lo sarei ancora di più se lei accettasse di vedermi ancora.
Mi piacerebbe invitarla a cena. Sono rimasto colpito dal nostro incontro, vorrei conoscerla meglio.
Passeggiare con lei nelle vie del centro, presentarle New York come piace a me, e…soprattutto prendermi cura di lei.
Sorseggiare un aperitivo da un grattacielo di cristallo della 5th Avenue,
e da lì, goderci il panorama … il ponte di Brooklin, così romantico e così italiano. Le pare prematuro tutto ciò? Sono stato troppo audace?
E’…che lei mi piace, anzi mi piace molto e non vorrei perderla di vista.
Le distanze per me non sono un problema e lei presto sarà a Manhattan.
Lui parlava di getto ed io … non sapevo gestirmi.
Balbettai qualcosa…
– Beh, io non sono…
– Ivana, il suo cuore non è libero?
– No, sono liberissima, ma…
– Allora lasci che le tenga compagnia con qualche telefonata.
Sarà un modo per imparare a conoscerci prima di ritrovarci, scoprire le affinità che abbiamo… Le va?
– Credo… sì …potrebbe essere una buona idea…
– Ivana vorrei coccolarla un po’…non abbia paura.
L’ho spaventata? Mi scusi se le sono sembrato invadente…
Le ripeto lei mi piace.
E’ da quando ci siamo lasciati che non riesco a non pensarla.
Mi creda Ivana… è così. Sta occupando la mia mente.
E’ la prima volta che mi capita. Mi ritiene una persona troppo impulsiva?
– No, risposi con voce più ferma, lei è cordiale, educato, una persona piacevole…
– Allora potrò richiamarla?
– Sì, Richard se lo desidera.
– Lo desidero eccome!
Starei a parlare con lei tutta la notte, ma capisco la sua stanchezza.
E’ stata una lunga giornata. A malincuore dovrò darle la buona notte, però con la felicità nel cuore… di poterla risentire domani.
La bacio sugli occhi, perché possa avere un buon sonno. Buona notte.
– Grazie, buona notte a lei, risposi lusingata dalle sue belle parole.
Chiusa la comunicazione, la mia mano rimase per alcuni istanti incollata su quella cornetta e la mia testa girava, girava come una trottola …elaborava, e rimuginava felice per quel corteggiamento inaspettato.
Mi resi conto di essermi trattenuta al telefono molto a lungo… e per di più con l’uomo che poco prima, avevo definito intruso e inopportuno.
Mi stupii. Parlare con lui non era affatto così sgradevole.
Chi disprezza compra! Diceva nonna Ivana.
Forse, ero stata frettolosa nel giudicarlo?
Richard si era mostrato molto caro a preoccuparsi del mio rientro…
Mi ero disabituata alle attenzioni.
Da quanto tempo un uomo non aveva premure per me?
Meglio non indagare.
Rivalutai il generale e mi misi a pensare.
Cosa mi aveva spaventato?
– Su… Ivana tira fuori la verità. La verità ti fa libera diceva Montini.
Perchè hai paura?
Temi di innamorarti?
Il mal d’amore è una brutta bestia…e tu Ivana hai paura di amare.
Desideri che arrivi l’amore… ma appena lo senti vicino… che fai?
Prendi le distanze?
Durante il mio monologo lottavo …con quella stupida “ paura “ dovevo sbarazzarmi di una zavorra appartenente al passato.
Sì…Ivana tu devi tornare a vivere e amare!!!
Un flash attraversò la mia mente e rividi, in tutto il suo splendore,
quella foto di Liz Taylor e Richard Barton, appena sposati, dove la loro felicità era stampata sui volti. E vidi l’amore.
Allora… ricordai, il mio desiderio espresso ad alta voce:
“ Perché non arriva anche nella mia vita, un Richard così innamorato”?
Quel ricordo mi veniva riproposto per decifrare un messaggio?
…Forse quel Richard era proprio arrivato?
Il disegno che Dio ti riserva è così delicato e rispettoso, che riesce sempre a sorprenderti!
Sante Teresina di Lisieux, meglio conosciuta con il nome di Santa Teresa del Bambin Gesù, diceva:“ C’est la main de Jesus qui conduit, tout “
( fine 17a puntata )
Perle diBUONSENSO:
” La vita è preziosa
abbine cura ” ( madre Teresa di Calcutta )
confidenze@dodolinatips.it
dalla North Tower di Turnberry Isle
nonnaBLOGGER e ” Le Scarpe del Papa ”

Ciao
a domani con la rubrica Consapevolezza
Buona Vita
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e TU?